Seminare la bellezza dolomitica in tutta Europa: così rinascerà il turismo bellunese

Il turismo bellunese dopo il Covid? Passa per Roma, l’Est Europa e le capitali del vecchio continente. Sì, perché la Dmo Dolomiti ha varato il piano di rilancio di un settore, messo letteralmente in ginocchio dal Coronavirus.

La filosofia di fondo è semplice: seminare oggi per raccogliere i frutti domani, nel momento in cui l’emergenza sanitaria sarà giunta al capolinea. Ovvero, non prima della stagione 2021-2022. Ma la semina, secondo l’organizzazione della provincia (a partecipazione mista pubblico-privato), non dovrà avvenire nell’orticello di casa. Al contrario, è necessario allargare il più possibile confini e orizzonti.

Così, oltre alle cinque serate collegate al passaggio del Giro d’Italia (tra Bari, Bologna, Firenze, Palermo e Roma), la Dmo promuoverà le bellezze e la particolarità del Bellunese anche a Londra. E in una serie di workshop, già programmati tra settembre e dicembre: dalla Polonia alla Repubblica Ceca, passando per l’Ungheria e la Romania, Kiev, Oslo e San Pietroburgo. Senza considerare il roadshow con tutte le Dmo venete a Vienna, Monaco, Berlino, Stoccolma, Mosca, Praga, Parigi, Londra, Copenaghen e Madrid.

Nel frattempo, però, è necessario ragionare sull’immediato. Perché la stagione estiva è ormai alle porte: «Considerati i flussi registrati negli ultimi fine settimana – sono le parole di Alessandra Magagnin, amministratore della Dmo – abbiamo buone aspettative per l’estate. Tra giugno e agosto, i turisti potrebbero privilegiare le località di montagna. E questo ci consentirebbe di concludere l’annata in maniera dignitosa». La semina è partita.