Lo chef arriva a casa: «Con i miei piatti porto l’amore per la cucina»

Una cena da mille e una notte, direttamente a casa propria. Senza dover pensare a cucinare, ad apparecchiare con piatti e bicchieri. E a pulire i fornelli, al termine della serata. L’unica fatica? Scegliere il menù. Perché a tutto, ma proprio tutto il resto pensa lui: Gabriele Da Rin. Cadorino di nascita, feltrino d’adozione, ha dato vita a un’attività che lo porta a deliziare il palato di bellunesi, trevigiani, bassanesi: “Homemade – Lo chef a casa tua”. 

«È un lavoro nato quasi per scherzo – racconta il ventottenne, diplomatosi al “Dolomieu” di Longarone -. Nel 2015, ero un cuoco disoccupato. Stavo partendo per l’Australia e un amico mi ha buttato lì un domanda: “Perché non cucini a casa mia?”. L’idea mi ha subito coinvolto e così ho intrapreso questa strada». 

Da Rin si occupa di ogni aspetto: «Anche a livello organizzativo. Quando vengo contattato, cerco subito di vedere la location, di entrare in sintonia con il cliente, capire chi è e cosa potrebbe piacergli. A seconda del budget a disposizione, propongo le varie portate». La qualità è elevata, ma il servizio è pensato per chiunque: «Con 30 euro, per esempio, imposto una cena di finger food. Il menù è come un vestito su misura. E, oltre al cibo, propongo il mio set di piatti e bicchieri». 

La cucina di Da Rin è un delizioso gioco di contrasti fra semplicità e complessità: «Mi piace usare il pesce, stimola la mia fantasia. Anche se non disdegno la carne, anzi. La mia è una cucina semplice, ma allo stesso tempo elaborata: tengo in maniera particolare all’autenticità del gusto, oltre che all’estetica del piatto». Il Covid non ha frenato l’ascesa dello chef feltrino: «Al contrario, ora c’è un feeling migliore con il cliente. Le persone sono più restie ad andare al ristorante e tendono a organizzare sempre più spesso cene fra le mura domestiche». Ma la cucina non è solo un lavoro: «Per quanto mi riguarda, è passione. È amore». Lo dice Gabriele. E lo dicono soprattutto i suoi piatti.