Armonie passeggiate un auditorium pietra

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A Belluno c’è un auditorium di pietra scavato da un torrente che non c’è più. L’Ardo ha rosicchiato questa gola goccia a goccia, poi si è stufato ed è scivolato 150 metri più in basso, dove continua a scorrere anche oggi. Il Bus del Buson è una forra sinuosa di 250 metri, poco lontano dalla località Case Bortot, ai piedi della Schiara.
Per arrivarci si prende un bel sentiero ad anello che è stato risistemato nel 2013.
“Hanno allargato e addolcito il percorso – racconta Elisa Marchese – ed è un bene, perché la parte a valle era davvero molto ripida, hanno aggiunto la cartellonistica e messo in sicurezza i tratti un po’ instabili”.
Elisa è di qui – di Gioz, per la precisione – ma lavora a Bologna, nel teatro, da parecchio tempo. Qualche anno fa, nel 2011, ha messo in piedi con un’altra bellunese a Bologna, Manuela Diana, la rassegna musicale del Bus del Buson, Armonie.
“È un posto spettacolare: il budello d’accesso così stretto sembra la navata di una chiesa, e l’auditorium si apre dentro un grande invaso stratificato – come un tiramisù. Ci pareva incredibile che nessuno sfruttasse un luogo del genere per farci musica, l’acustica è eccellente”.
E così ci hanno pensato loro: da anni invitano musicisti di ogni genere a suonare al Bus del Buson e in altri luoghi dell’Ardo – che in quanto a scenograficità ha una serie di location da far invidia a qualunque organizzatore di eventi. “Senza la comunità di Bolzano Bellunese però questa rassegna non ci sarebbe mai stata, e non avrebbe nemmeno senso: del resto non è un caso se siamo riusciti a realizzare Armonie proprio qui, proprio allora. In un certo senso, erano tutti pronti”.
Nel 2011 è andata in scena la prima edizione, grazie all’interessamento e all’aiuto dell’allora presidente del CAI di Belluno, Alessandro Farinazzo, e poi all’Associazione ricreativa e all’associazione volontari del sangue di Bolzano Bellunese: le Dolomiti erano da poco state riconosciute Patrimonio dell’umanità dall’Unesco, c’era la voglia di valorizzare questi posti spettacolari per chi ci vive, oltre che per i turisti.
“Ci siamo caricati a vicenda: poco dopo Armonie è partito il progetto dell’ospitalità diffusa, il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi ha risistemato il sentiero, e anno dopo anno la rassegna è cresciuta. È una soddisfazione vedere come il pubblico diventa sempre più vario: ci sono gli abitanti di qui attorno, ragazzi giovani, appassionati di musica e di montagna… L’anno scorso è arrivata anche una comitiva di nordic walker da Treviso, hanno fatto passeggiata e picnic e poi sono venuti ad ascoltare la musica”.