Settanta mucche, un robot e il gelato al mascarpone

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Gabriele Da Rold ha una settantina di mucche, una gelateria e tre bambini. Abita a Tisoi, poco sopra il paese e poco distante dalla latteria a cui conferisce il latte prodotto dalle sue bestie. La cooperativa di Tisoi ha oggi tre conferitori: Gabriele, il fratello Orazio e il padre Guido. Quando Guido si è unito alla cooperativa, i soci erano oltre duecento. Lui aveva una ventina di mucche che gli davano di che vivere: “Ci guadagnava anche qualcosa”, ricorda Gabriele. Ma oggi è tutto cambiato: “Se non diversifichi, non vivi mica”. E così ha fatto Gabriele: ha diversificato. Per anni ha ospitato turisti nell’agriturismo sotto casa, che gestiva assieme ai fratelli, poi la sorella si è sposata e lui si è buttato a sorpresa in un altro progetto, la gelateria. “I vecchi padroni della Sorbettiera erano stanchi, ma non trovavano nessuno che facesse il gelato a modo loro, come una volta”. Un giorno il signor Eugenio ha proposto a Gabriele di prendere il suo posto, e in un mese gli ha insegnato a fare il suo gelato – un gelato freddo, che non si scioglie, basso perché non viene gonfiato d’aria. “Si tratta di rompere le uova e separarle a mano, una per una, pastorizzare il latte vero, utilizzare migliori di ottima qualità – la liquirizia calabra, il pistacchio di Bronte…”. Le nocciole Gabriele le ordina al telefono a un’azienda agricola delle Langhe, che le tosta nel forno a legna e le macina su richiesta: arrivano in una settimana. “Ma è il tiramisu, fatto con il mascarpone della latteria, il mio gusto preferito”. Gabriele va a far gelato ogni mattina alle 9, dopo aver portato i bambini a scuola e dopo aver lavorato per un’oretta in stalla. La stalla è enorme, sta dietro la loro casa dagli anni Ottanta: la costruì il signor Guido, che tiene ancora lì un po’ di sue mucche. Poi ci sono quelle di Gabriele e quelle del fratello. Tante mucche. “Fino a qualche anno fa per le mucche si lavorava due ore la mattina e due ore la sera. Oggi mi basta un’oretta al giorno”. Perché nel 2012 Gabriele ha acquistato un robot di mungitura attivo 24 ore su 24: le mucche ci vanno quando hanno bisogno, e non c’è più bisogno di un addetto alla mungitura. La mattina Gabriele va in stalla per i vitelli, per pulire quel che c’è da pulire e accompagnare al robot le mucche che non ci sono state da sole, perché magari hanno poco latte. La macchina registra tutti i dati mucca per mucca – quanto latte hanno fatto, quanto pesano, se sono in calore… – e Gabriele ha tutto sotto controllo. “I primi quindici giorni siamo stati tutto il tempo in stalla, per abituare le mucche alla nuova routine. Da allora, ho un’altra vita. La spesa la rifarei subito, senza alcun dubbio, anche ci metterò anni ad ammortizzarla”. Da una porta sbuca il signor Guido, grembiule blu e cappello in testa: ormai ha ottant’anni, ma continua a seguire le sue mucche ed è “l’addetto a salsicce e salami, che nessuno gli tocchi quel ruolo”.