Una passeggiata devota tra Vespilloni e pettirossi giganti

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Fanno probabilmente parte del paesaggio famigliare, tanto che spesso non ci si fa caso, ma gli ex-voto che arricchiscono alcune vecchie chiesette sono uno dei piccoli tesori del Bellunese. Si tratta di scenette dipinte da mani spesso incerte, comunque un po’ naïf, con storie accennate di tragedie sfiorate e devoti ringraziamenti al santo di turno: il naufragio dello zattiere lungo la Piave, l’incontro con l’orso, l’incidente con il trattore… Ad Anzù di Feltre, ad esempio, presso il chiostro del santuario dei santi Vittore e Corona, c’è un intero ciclo di ex-voto storico religiosi nel quale perdersi e fantasticare di antiche battaglie, avventure piratesche, assedi e miracolosi capovolgimenti della sorte. A un certo punto della sua vita Dino Buzzati, bellunese, decise di scrivere una raccolta di ex-voto. Ovviamente, trattandosi di Dino Buzzati, il libro – il suo ultimo, I miracoli di Val Morel – è una costruzione insieme verosimile e surreale. I miracoli per cui i committenti degli ex-voto ringraziano santa Rita da Cascia sono deliranti, come lo scampato assalto del Gatto mammone, la storia a lieto fine dell’incrociatore sul Golfo Persico, salvato dal Serpenton del mare, o quella del capitano Simone Lak, assalito ma sopravvissuto al Gran Colombre. Trattandosi di Dino Buzzati, le immagini sono splendide, e a rivederle tornano in mente poster o quadri intravisti da bambini a casa di questo o quell’amico… Buzzati non ha scelto casualmente la santa a cui dedicare tutti i suoi ex-voto immaginari: dalla casa natale dello scrittore di Belluno, che spicca rossa su un prato di fronte alla Schiara, parte un sentiero che sale dolce tra boschi di faggi e castagni fino a Valmorel, ed è disseminato di capitelli dipinti in onore di Santa Rita da Cascia. La via crucis venne realizzata a metà Ottocento, e c’è ancora: l’immagine della santa contenuta nell’ultimo capitello è una riproduzione di un’opera dello stesso Buzzati. La passeggiata è piacevole, tra scorci panoramici e insediamenti antichi, e vale la pena farla con I miracoli di Val Morel a portata di mano. Di capitello in capitello, di racconto in racconto, ci si perderà nelle storie un po’ folli di Angelo Dal Pont, tipografo di Polpet tormentato dalle formiche mentali, del vecchio marchese Ermanno Seborga, cacciatore di rinoceronti, del Vecchio della montagna, terrore della Val Lucano…