Latte formaggio e colori a olio

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Susanna mi lascia ad aspettare qualche minuto nel cortile, il tempo di togliersi gli stivaloni e la salopette blu. “Prego”, e mi fa entrare in casa. La cucina è piena di foto – la comunione, i pranzi di famiglia, la figlia – e dei suoi quadri, vedute di montagna, paesaggi innevati, molta natura. Sta per spiegare, non espongo mica, chi vuole sa dove chiederli, ma arriva l’addetto per il controllo del gas, la figlia è già in ritardo per un appuntamento, Susanna si scusa di nuovo e il signore del gas aspetta in cortile. È un banale mercoledì mattina estivo. Tre cagnoni pelosi si aggirano pacifici fuori dalle stalle in località Belvedere, a Sospirolo. Susanna è un’allevatrice, ed è arrivata qui con i suoi genitori e le sue sorelle trent’anni fa, da Pedavena. Oggi si occupa di una cinquantina di mucche insieme al mariro Doriano e alla figlia Giulia, che ha 26 anni e in questo momento sta scappando verso il suo appuntamento. Susanna è una dei cinque conferitori della latteria di Camolino. Lo è da vent’anni, e vive di questo. Ogni giorno produce quasi 15 quintali di latte, che vanno tutti in cooperativa. La latteria di Camolino c’è dal 1941, e dopo un periodo di crisi oggi è tornata a produrre a pieno ritmo: paga il latte meglio di realtà ben più strutturate, e vende un formaggio – il camolino, appunto – che ormai ha una sua fama, in provincia: al punto vendita c’è una signora giovanile che è scesa da Agordo, per acquistarlo. “Quando ho deciso di rivolgermi a Camolino – ricorda Susanna – erano abbastanza in difficoltà, mancava proprio il latte. Oggi è tutta un’altra storia”. Nonostante il casaro sia rimasto sempre lo stesso, “mi ricordo, all’inizio, veniva in latteria col motorino, era poco più che sedicenne”. Tra le piccole latterie bellunesi Camolino è quella che raccoglie e trasforma la maggior quantità di latte: 45 quintali al giorno, più o meno. Chissà cosa significa, in forme di formaggio. Di fianco al negozietto – come da tradizione – c’è il laboratorio, ed è un gusto sbirciare dentro questo ambiente che è un misto di acciaio moderno e odori carichi, antichi. Susanna è una persona schiva, ma quando parla della cooperativa si illumina: “Scriva di Camolino, non di me, la latteria sì che è importante”. In effetti, come tutte le altre latterie che resistono nei paesi del Bellunese, anche Camolino è una risorsa preziosa, che dà lavoro, fa dell’ottimo formaggio e contribuisce a preservare il territorio, che qui a due passi dal Parco delle Dolomiti Bellunesi sembra davvero urlare di verde.