La vecchia scuola che sarà

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La vecchia scuola elementare di Gron è stata chiusa negli anni Ottanta. La nuova scuola si è trasferita in centro a Sospirolo e le altalene di questa struttura compatta, bianco e pesca, sono rimaste inutilizzate per un bel po’. Grazie a una serie di finanziamenti, il comune di Sospirolo sta ristrutturando l’edificio, che si trova nella sua frazione più popolata – un po’ più di mille persone, quando ci passi però non lo diresti, perché di mattina, in un tranquillo mercoledì estivo, qui non vola una mosca. Il cielo è carico di pioggia e le case sembrano soffocare nel verde della vegetazione e nel grigio esasperato delle nuvole. La vecchia scuola di Gron è un casermone a tre piani – il piano terra è troppo basso per essere utilizzato altrimenti che come magazzino – con una rampa quasi elegante sulla destra e una serie di persiane rosse che rallegrano la vista. Al momento è ancora chiusa: i lavori non sono ancora finiti, anche se il primo piano è già agibile. Di fianco all’ingresso, le targhe della Pro loco Monti del Sole e del circolo AUSER, su cui campeggiano un pugno di stelle alpine intagliate. Non si può raccontare la nuova scuola di Gron, perché ancora non esiste. Esiste l’involucro – l’edificio silenzioso con le persiane rosse – ma manca tutto il resto. Manca il signor Mario, pensionato, che ogni giorno trascorrerà un paio d’ore nella sala lettura – finalmente non dipenderà più dagli orari della biblioteca di Sospirolo. Manca il gruppo di amici che si troverà un po’ di volte alla settimana, la sera, per il torneo di carte. Mancano le chiacchierate sui bei tempi andati e i ricordi in bianco e nero di ex soldati e ballerini, mancano i progetti e le avventure condivise dei ragazzini dei dintorni, la sala polifunzionale piena di persone che festeggiano compleanni, seguono presentazioni di libri, ascoltano storie di viaggio aiutandosi con fotografie di luoghi remoti e diversissimi. Quando la vecchia scuola sarà terminata, gli abitanti di Gron e di Sospirolo tutta avranno un luogo dove trovarsi e cercarsi. Il Comune gestirà lo spazio assieme ad alcune associazioni del territorio, compresa la Pro loco, che qui fa anche da sportello IAT: “Così per il turista che arriva da Montebelluna, o più in giù – riflette il sindaco, Mario De Bon – non sarà più necessario lasciare la