Bombole di gas e biscotti artigianali: il negozio di paese

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Questo è uno di quei posti dove ci si conosce tutti per nome. Nella luce gentile della prima serata un gruppo di anziani parlotta in fondo alla piazza. Dall’altra parte della strada, ai tavolini del bar, cominciano i primi giri di ombre. Al Bottegon sta per chiudere – manca ancora una buona mezz’ora, però. Il proprietario, Stefano, sta pulendo il banco salumi. Tra gli scaffali stipati di marmellate bottiglie di vino grissini e detersivi si sente il vociare della cassiera, chiacchiera con una signora in tuta fucsia e mollettone scesa al volo da casa perché è finito il caffè, probabilmente. Al Bottegon esiste dal 1929, e prima di Stefano è stato di suo nonno, poi di suo padre. Si trova a Castion, in punta all’incrocio più insensato della provincia. Prima di spostarsi al convergere di queste cinque vie, il negozietto di alimentari è stato a Sedico – dove tutto è partito – e a Belluno, da “Cesare gastronomo”. A un certo punto, uno dei vecchi Candeago ha rilevato l’ex cooperativa di Castion, un locale di 30-40 metri quadrati. Col tempo Al Bottegon ha raggiunto i 150 metri quadrati attuali e ha affezionato una clientela di paese che rimane abbastanza fedele, nonostante la gran quantità di supermercati che nel frattempo sono spuntati un po’ ovunque, nel Bellunese. “La concorrenza è certamente aumentata – riflette Stefano Candeago – però noi teniamo bene, non ci possiamo lamentare. Ci siamo specializzati su prodotti di alta qualità che nei supermercati è difficile trovare”. Il punto forte del Bottegon, stando al suo titolare, è il banco salumi e formaggi. Da anni Stefano va alla ricerca di piccole aziende artigianali da proporre nel suo negozio: pastifici famigliari in Toscana, salumifici che producono esclusivamente prosciutto crudo, biscotti tradizionali, formaggi di malga… “Il modo di fare la spesa è cambiato, rispetto a una volta, e così il modo di mangiare. I piccoli negozi devono re-inventarsi, se vogliono sopravvivere. Le faccio un esempio: una volta vendevamo trentamila bombole di gas all’anno. È arrivato il metano, e abbiamo perso tutto quel mercato lì. Abbiamo puntato sull’alta qualità alimentare: e sempre qua stiamo”.